Arte al femminile nell’età contemporanea
Accumulazioni, agglomerati, prolificazione di piccoli oggetti di plastica dall’aspetto familiare e quotidiano, che irrompono nella riproposizione di icone tradizionali, di ideali di bellezza quali la “Monna Lisa” che diventa “Mezza Lisa”, o prendono il posto dell’acqua che scende e riempie un secchio in “Nuova fonte”. L’utilizzo quasi convulso della plastica, paradigmatica della moderna società del consumo, non ha alcun intento imitativo del soggetto su cui si va di volta in volta ad innestare: il colore monocromo dell’accumulazione anzi mantiene una totale autonomia rispetto al soggetto, presentando “doppio”, una modalità giocosa per dare nuova vita ai segni del consumo, attraverso la bellezza insita in ogni forma.
Nicoletta Pavan