Descrizione Progetto

VERCELLI
“EXTRA – geometrie in bilico tra Arte e Design”
Nelle vetrine di Via Galileo Ferraris
Dal 17 ottobre al 31 dicembre 2020

EXTRA – geometrie in bilico tra Arte e Design, per l’edizione 2020 gioca su un format che si ripete ed è tutto nuovo al contempo, un po’ come la sigla di questo anno Venti del secondo millennio.
E il confine tra Arte e Design diventa confine fortemente in bilico anche tra interno ed esterno, tra limiti e nuove possibilità, tra privato e pubblico, tra virtuale ed il nostro io più intimo…
Un EXTRA meno installattivo ma più reale, più domestico seppur ricco di Arte e di Design d’autore. Più intangibile, in quanto non fruibile al tatto, ma con un forte senso di intuitivo ed avvicinabile, percorribile e ripercorribile proprio come gli interni delle nostre dimore e dei luoghi di lavoro.
Lo spazio esterno e pubblico, luogo di incontro libero e di sfogo, oggi è dolce ed ambito come il frutto proibito citato dalle wallpaper di Fornasetti.
La natura entra negli spazi più domestici con la consapevolezza che nemmeno il progresso tecnologico o l’errore umano potranno mai prendere il sopravvento… perché esiste una chiave segreta che ha generato l’immenso e che continuerà ad aprire nuove porte.
Ed ecco che spazi semi abbandonati diventano il cuore di un espositore a grandezza reale, come fossero vasche di un acquario nel centro storico della nostra Città. Focolai vissuti da magnifiche giraffe la cui vera anima è celata dallo smog cittadino, ma riflette grazie alla loro stessa luce.
Isole paradisiache diventano la zona relax nei nostri salotti, riscaldati da opere d’Arte che celano successioni di pensieri, ricordi e nuovi sogni. Arazzi alle pareti per scaldare l’atmosfera di monolocali non più austeri, ma rassicuranti e rilassanti come una sala benessere a cui nemmeno gli antichi romani osavano rinunciare nei loro riti quotidiani.
Case laboratorio vissute solo da infinita passione per il proprio saper fare, così contagioso da attrarre nuove generazioni a cui insegnare un mestiere artigiano oggi più che mai raro. Perché la tecnologia è parte del nostro dna culturale, ma la manualità ed il saper fare non possono andare in deficit nutrizionale.
E poi ancora costellazioni “sintetiche” di luci per far risplendere una nuova consapevolezza di noi, delle nostre città e delle nuove regole da scrivere, modificare, riscrivere più velocemente che mai.
Anche gli arredi diventano polivalenti e facilmente modificabili come avessero più personalità tutte da mostrare con orgoglio e quel pizzico di poesia che ci permette di assaporare la vita con il sorriso anche quando costretti tra le mura di casa e le stagioni si alternano.
Così il Fante di Stilnovo assume le sembianze di una mondina e ci accompagna tra i canali del nostro Mare a quadretti, ove scorrono le acque sapientemente direzionate dal Conte Cavour che, per nostra fortuna, ha frequentato tanto questa nostra piccola grande città di origine celtica; piante esotiche ci abbracciano mentre leggiamo un vero libro di carta stampata rispolverato nella nuova libreria di design che serve anche a contenere collezioni di scritti.
Mense preziose da poter condividere per gioire nell’introdurre nuove abitudini più healty per non incappare in piatti inconsapevoli e rigenerati chimicamente o artificialmente assolutamente plastic IN.
E se proprio non possiamo tornare adolescenti e studiare al parco, prendiamo il nostro amico fidato tablet e con la nostra sedia d’ufficio andiamo ove sorgevano le antiche mura e sediamoci accanto alla panchina, così da non rubare spazio a nuove e vecchie generazioni che riassumono la nostra essenza.
Riscopriamo il piacere di una semplice passeggiata e dell’alzare lo sguardo per scoprire luoghi nascosti del nostro quartiere, pazienza se dovremo farlo con la mascherina, in fondo a carnevale ne siamo così orgogliosi, così come lo siamo di una calda sciarpa o di un qualsiasi accessorio super fashion da manuale di perfetti influencer…
E poi chissà magari nel luogo più impensato incapperemo in un astronauta pronto a partire per un’altra dimensione sempre che non arrivi in ritardo all’appuntamento alla centrale perché è rimasto quasi senza benzina… avrebbe forse fatto meglio a passare ad una vettura elettrica di nuova generazione…
Serena Mormino